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TRADIZIONE in CAMBIAMENTO

Mi piace ascoltare le storie passate e, con grande rispetto, rivederle in una nuova luce, in una visione attuale e coerente con le mie scelte e la consapevolezza costruita fin qui, contestualizzando nel presente il valore delle esperienze. 

Ogni volta che scopro le tradizioni, rimango affascinata dal vissuto delle persone che le hanno create e inevitabilmente valutando quello che è per me prezioso quindi da tenere e quello che invece sento di poter lasciare andare.

Così mi piace tantissimo studiare le usanze e le ricette, prendendo ispirazione o facendone versioni coerenti con le mie scelte più importanti. Ahimsa infondo è questo, “vernice luminosa” con cui è possibile valorizzare e rinnovare ogni cosa.

Con questo spirito mi sono approcciata allo studio dei DOLCI DI CARNEVALE, in particolare veneziani.

Ritrovare nei racconti di chi ha vissuto prima di me, in una condizione anche meno contaminata dall’attuale che mescola tutto, i ricordi di come si faceva quando arrivava il Carnevale in questo territorio, quello in cui vivo, a ridosso della terraferma veneziana è per me fonte di ispirazione e emozione..

La ricerca dell’essenziale, nella semplicità di ingredienti locali mi stupisce, il ritmo del tempo scandito da un dolce o da una pietanza speciale, magari dei giorni di festa, in cui con amore nelle cucine, mamme e nonne laboriose, si dedicavano alla soddisfazione dei propri cari, donando un nutrimento molto al di là di quello che deriva dai soli elementi. E lo facevano con quello che avevano, con gli ingredienti disponibili, magari fatti in casa fin dall’inizio. Molti di quegli ingredienti, però, erano di origine animale. Forse in quel momento non c’erano molte alternative: ma oggi si! Oggi disponiamo di molta scelta e soprattutto non è necessario ricorrere per forza a ingredienti di origine animale, anzi possiamo evitarli molto agevolmente.

La tradizione è il risultato di chissà quante trasformazioni, dovute allo svolgere del tempo, al cambio delle abitudini, alle disponibilità e a ciò che si reputa più importante in quel dato momento, così anche le trasformazioni del presente, diventano parte di una tradizione che evolve, altrimenti se rimane immobile, se non rivive contestualizzata, rimane solo un ricordo.

Queste le mie elaborazioni.

Sono tutte ricette che ho attentamente studiato, per bilanciare sapori, salute e ricordi.

FRITTELLE le tradizionali “FRITOE” ripiene di crema o anche vuote, con e senza uvetta e pinoli. La versione vegetale è buona e fragrante, sapore intenso, ma con più leggerezza in tutti i sensi.

Le CREME FRITTE venivano preparate durante le feste di Natale e il Carnevale, come segno di abbondanza prima del periodo quaresimale. Spesso si utilizzavano gli avanzi della crema pasticcera realizzata per altri dolci

La mia versione è proposta con soli ingredienti vegetali, senza zucchero e con panatura leggermente speziata a base di cardamomo e di semi di sesamo, per suggellare l’antico legame di Venezia con l’Oriente.

I GALANI,”CROSTOI” con farina integrale di farro e zucchero di cocco. Croccanti e friabili con l’aroma caramellato inconfondibile del dolcificante.

Avrò il piacere di condividerle con voi sabato 15 febbraio, dalle 15.00 ale 19.00 durante la lezione dedicata a I DOLCI DI CARNEVALE anteprima del nuovo ciclo di incontri dedicato alla PASTICCERIA VEGETALE SENZA ZUCCHERO

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